La Legge di Stabilità 2020 (Legge n. 160 del 27.12.2019 in GU n. 304 del 30-12-2019 – Suppl. Ord. n. 45) ha introdotto numerose disposizioni di particolare interesse per imprese, professionisti e soggetti privati, in vigore dal 1 gennaio 2020.
Il principale intervento riguarda la sterilizzazione della clausola di salvaguardia IVA e accise, per circa 23 miliardi, che evita l’aumento dell’Iva e delle accise dal 1° gennaio 2020. E’ inoltre previsto il taglio del cuneo fiscale dal 1° luglio 2020 a favore dei lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 35 mila euro l’anno, per complessivi 3 miliardi nel 2020 e 5 miliardi nel 2021. Lo sgravio fiscale, la cui regolamentazione è demandata ad un decreto attuativo, si aggiungerà al bonus Renzi da 80 euro al mese e, per ora, riguarda solo il reddito dei lavoratori dipendenti, non comprendendo la riduzione del costo del lavoro per le imprese.
Per le persone fisiche, oltre alla rimodulazione delle detrazioni Irpef, viene riproposta anche per il 2020 la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni detenute al di fuori del reddito d’impresa con un’imposta sostitutiva uniformata al 11%.
Sul fronte delle imposte sostitutive si ha la riduzione, a regime, dal 15 al 10% della cedolare secca sui contratti di locazione di immobili ad uso abitativo a canone concordato nei comuni ad alta densità abitativa; non viene invece prorogata la cedolare secca sui negozi che resta in vigore, quindi, sino al 31.12.2019.
Per le cessioni infra quinquennali dei fabbricati, l’imposta sostitutiva da pagare al notaio è aumentata dal 20% al 26%.
Per quanto riguarda gli immobili si segnala, oltre proroga di un anno delle detrazioni spettanti per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica, di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici e la proroga del bonus verde (sempre al 36%), l’introduzione del nuovo bonus facciate con detrazione particolarmente vantaggiosa al 90%. Nessuna modifica fino al 2021 anche per il sismabonus (che può arrivare sino al 85%) e lo sconto “ecobonus” sui lavori in condominio (che può arrivare al 75%), mentre è prevista l’eliminazione della possibilità di optare per lo sconto sul corrispettivo per gli interventi antisismici e per gli interventi di riqualificazione energetica, salvo casi residuali.
Per professionisti e imprese, si segnala la riscrittura del regime di tassazione forfetaria per i soggetti di piccole dimensioni con una restrizione delle condizioni di accesso, mentre viene abrogata la flat tax al 20% per i titolari di P IVA individuali, imprenditori e professionisti con ricavi compresi fra 65mila e 100mila euro. In particolare, il regime forfettario ex L. 190/2014 viene confermato con due nuovi vincoli: i compensi da lavoro dipendente cumulati non dovranno superare la soglia dei 30 mila euro e le spese per il personale dipendente o per i collaboratori non dovranno essere superiori a 20mila euro.
Con particolare riguardo al reddito d’impresa, la Manovra ha definitivamente abrogato la cosiddetta “Mini Ires”, di fatto mai entrata in vigore, reintroducendo l’agevolazione Ace (che detassa gli incrementi di patrimonio a seguito di utili trattenuti e di conferimenti in denaro dei soci).
Viene inoltre riproposta la rivalutazione dei beni d’impresa nel bilancio 2019, con aliquote ridotte rispetto al passato (dal 16% al 12% per i beni ammortizzabili e dal 12% al 10% per quelli non ammortizzabili) e con possibilità di versamento rateale.
Riaperto anche il termine per l’estromissione agevolata dell’immobile strumentale dell’imprenditore individuale.
La Legge di Bilancio modifica alcune misure agevolative introdotte a supporto del processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese di cui al “Piano Industria 4.0”; il nuovo assetto delle agevolazioni 4.0 è finalizzato ad incrementare la platea delle imprese beneficiarie a favore delle Pmi, sfruttando lo strumento del credito d’imposta, articolato su più finalità: i) investimenti in beni strumentali, attraverso il nuovo credito d’imposta sostitutivo di super e iper ammortamento; ii) R&S e innovazione, attraverso la riforma della disciplina del credito d’imposta R&S e iii) formazione, attraverso la proroga con modifiche del credito d’imposta formazione 4.0.
In particolare viene trasformato in credito d’imposta l’iper e il superammortamento che, per gli investimenti del 2020 sarà del 6% per i beni “super”, elevato tra il 20 e il 40% per i beni ex iperammortizzabili.
Il credito d’imposta (12% sull’intera spesa) per investimenti in ricerca e sviluppo viene confermato per il 2020 seppure modificato con estensione all’innovazione tecnologica e altre attività innovative come il design. Confermato anche il credito d’imposta per la formazione, eliminato però l’obbligo di stipulare i contratti collettivi aziendali e territoriali che disciplinino lo svolgimento dell’attività formativa.
Sempre in ambito di reddito d’impresa e lavoro autonomo si evidenzia l’aumento della percentuale di deducibilità IRPEF/IRES dell’IMU relativa agli immobili strumentali, con previsione di deducibilità integrale dal periodo di imposta 2022 “solare”.
Si segnala, poi, l’entrata in vigore dal 2020 della nuova “web tax” sui servizi digitali e di una Robin tax del 3,5% per i concessionari del trasporto: autostrade, porti, aeroporti e ferrovie.
E’ prevista, inoltre la rimodulazione dei fringe benefit sulle auto aziendali in base alle emissioni nocive dei veicoli, ma con una stretta meno dura rispetto al primo testo normativo e una revisione dei fringe benefit per buoni pasto che spinge per l’utilizzo di quelli in formato elettronico rispetto a quelli cartacei.
Sotto il profilo delle imposte indirette sui consumi si segnala in particolare l’introduzione delle cosiddette tasse ambientali: la plastic tax e la sugar tax, seppure ridimensionate rispetto al disegno originario e con decorrenza posticipata, rispettivamente, a luglio e ottobre 2020.
Sul fronte delle imposte locali, la Manovra prevede l’unificazione dell’IMU e della TASI, ma soprattutto rafforza i poteri di riscossione degli enti locali, introducendo anche per i tributi di loro competenza il meccanismo dell’accertamento «esecutivo» che riduce i tempi e semplifica le procedure per pignoramenti e confische in caso di mancati pagamenti.
Per quanto riguarda le imposte patrimoniali, rileva l’estensione di IVIE e IVAFE anche a persone fisiche imprenditori e lavoratori autonomi, enti non commerciali (tra cui anche i trust e le fondazioni), società semplici ed enti alle stesse equiparati.
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